Parco Archeologico
Suasa (AN)
REALIZZAZIONE
Restauro monumentale – Opere Pubbliche
CLIENTE
CITTÀ
Suasa (AN)
ANNO
2022 – 5 mesi
REALIZZAZIONE
Restauro monumentale – Opere Pubbliche
CLIENTE
CITTÀ
Suasa (AN)
ANNO
2022 – 5 mesi
Descrizione del progetto
Nei primi 6 mesi del 2022 ci siamo occupati dei lavori di restauro, recupero e riqualificazione di un casa colonica tipica marchigiana del XV secolo all’interno del Parco Archeologico dell’antica città romana di Suasa, in zona agricola a nord della cittadina di Castelleone di Suasa.
L’edificio, nominato storicamente “Il tappatino”, è un esempio pregevole di casa colonica marchigiana del XV secolo, realizzata sfruttando parte dei resti degli edifici di epoca romana appartenenti all’antica città di Suasa.
Il tappatino è composto da 3 diverse porzioni, unite tra loro.
- L’edificio centrale che ospita il museo, oggetto di ristrutturazione nel 1993/94.
- Il loggiato esterno presente in facciata, ristrutturato nel 2018.
- L’edificio laterale, oggi utilizzato dagli archeologi come laboratorio.
Il nostro intervento ha riguardato quest’ultima porzione di edificio. Strutturalmente si tratta di una maglia muraria in laterizi di circa 14,00×5,50 m, su cui gravano due solai di piano e la copertura, più una porzione di solaio di sottotetto, tutti realizzati con travi e travicelli di legno e pianellato.
Opere Realizzate
Alloggiamento di una struttura per l’impianto ascensore di collegamento tra i piani
Per rendere fruibile la struttura in maniera verticale e superare le barriere architettoniche è stato necessario ricavare uno spazio idoneo, su tutti i livelli, per alloggiare la struttura intelaiata in acciaio dell’ascensore.
Questo ha richiesto il parziale smontaggio dei solai e della copertura per ricavare uno spazio in cui inserire la struttura, rendendo necessario realizzare dei rinforzi di tutti i nuovi solai e l’adeguamento delle nuove quote tra gli interpiani, tramite recupero di tutti i materiali (travi, travicelli, pianelle).
In generale sono state conservate le strutture in legno dei solai e le pianelle in cotto, preservando la travatura originale con orditura primaria e secondaria. Per non gravare sulle strutture antiche i solai sono stati appoggiati su nuovi pilastri in profili metallici, nel rispetto del progetto architettonico della Soprintendenza.
La struttura di acciaio dell’ascensore è stata realizzata in carpenteria metallica ed installata in loco calando i singoli pezzi dalla copertura, tramite l’impiego di automezzi con gru. Partendo dalla base di fissaggio e appoggio, la struttura sale arrivando fino al sottotetto ed uscendo per alcuni centimetri dalla copertura, per garantire l’extra corsa. Questo ha richiesto di tagliare e sagomare il tetto per creare lo spazio, e di ripristinare poi il tutto recuperando il materiale originario per preservarne l’aspetto.
Integrazione e valorizzazione delle strutture antiche ritrovate nelle fondamenta dell’edificio
La parte più delicata del progetto è stata la gestione delle strutture antiche portate alla luce durante gli scavi per alloggiare la struttura metallica dell’ascensore.
Al piano seminterrato è stato necessario inserire la fossa per l’extracorsa inferiore del vano ascensore, all’interno dello spazio libero tra le mura di origine romana.
Prima di procedere sono stati eseguiti tutti i rilievi del sito e delle murature preesistenti. Successivamente le strutture antiche sono state protette con teli e tessuti TNT ed è stata aggiunta argilla espansa per riempire gli spazi vuoti. A questo punto è stato ricostruito il pavimento per arrivare alla quota finita del piano terra.
La porzione di mura antiche lasciate scoperte in prossimità della struttura metallica, fa sì che l’ascensore in vetro, quando scende al piano seminterrato per accedere al magazzino dell’edificio centrale, permetta di godere della vista dei reperti archeologici portati alla luce.
Restauro e riqualificazione del locale adibito a laboratorio di restauro per studiosi e archeologi
Le murature de “il tappatino” presentano numerose tracce di utilizzo di materiale proveniente dalle rovine della città di Suasa. Per preservare queste rilevanze di epoca romana, nel laboratorio è stato tolto il vecchio intonaco e si è proceduto con il recupero e relativo restauro dei paramenti murari a faccia-vista.
Oltre all’intervento sulle strutture e al rifacimento della pavimentazione, sono state realizzate nuove aperture di accesso per avere più spazio di manovra, impianti di aspirazione per le cappe dei tavoli di restauro, impianto idrico per il lavaggio del restauro e impiantistica elettrica di illuminazione, allarme e climatizzazione.
Predisposizione delle opere impiantistiche per biglietteria e bookshop
Il progetto verrà completato nei prossimi anni, una volta ottenuti i fondi, ma era necessario preparare l’ambiente ai futuri interventi realizzando tutte le opere propedeutiche al prosieguo del progetto.
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